La Posidonia

 
La Posidonia è un genere di piante acquatiche angiosperme monocotiledoni, unico genere della famiglia delle Posidoniaceae. Il nome deriva dal dio greco Poseidone. Il genere Posidonia aveva in passato un areale molto più ampio, che comprendeva sia regioni tropicali sia temperate. La competizione con altre piante meglio adattatesi alla vita lungo la fascia tropicale ha relegato le posidonie solo nelle regioni temperate e attualmente presenta una distribuzione bipolare, infatti delle 9 specie note, la Posidonia oceanica è endemica del Mar Mediterraneo, mentre le rimanenti 8 specie sono diffuse nei mari dell'Australia.

La Posidonia oceanica, che prolifera nel nostro Mediterraneo, non è un'alga, bensì una vera e propria pianta, appartenente alle Fanerogame marine, che ha radici, fusto, foglie e produce fiori e frutti, noti come olive di mare. Forma delle praterie sottomarine, dette posidonieti, che hanno una notevole importanza ecologica, costituendo la comunità climax del mar Mediterraneo ed esercitando una notevole azione nella protezione della linea di costa dall'erosione. Al suo interno vivono molti organismi animali e vegetali che nella prateria trovano nutrimento e protezione. Il posidonieto è considerato un buon bioindicatore della qualità delle acque marine costiere. La Posidonia ha una notevole importanza anche nel sequestro del carbonio e nel rilascio di ossigeno.
Il successo evolutivo di questa pianta, in un ambiente instabile e dinamico come il fondale sabbioso, è legato al singolare pattern di crescita dei fusti, o rizomi, che si sviluppano contemporaneamente in orizzontale e in  verticale. I rizomi orizzontali (plagiotropi) ancorano la pianta al fondale tramite radici lignificate e sono quindi responsabili dell’espansione laterale delle praterie, mentre i rizomi verticali (ortotropi) ne compensano il progressivo insabbiamento, dovuto al continuo apporto di sedimenti. La struttura a terrazzo che ne deriva prende il nome di matte e agisce come una vera e propria trappola per la sabbia, tanto da proteggere il fondale dalla forza erosiva delle onde. La crescita verticale della matte è tuttavia estremamente lenta, stimata attorno a 1 cm all’anno, fatto che rende particolarmente difficoltoso il recupero biologico dopo eventuali eventi di stress. I rizomi presenti sul margine superiore della matte sviluppano i fasci fogliari, che contengono gruppi di 6-7 foglie, lunghe fino a 1 metro.
Il rinnovo periodico delle parti vitali della pianta mette in circolo un’enorme quantità di materiale organico nelle acque costiere: le foglie morte si accumulano lungo la riva in depositi stratificati detti Palle di mare o egagropolibanquette, mentre le fibre dei rizomi, modellate dall’azione delle onde, si aggregano nei cosiddetti egagropili, le comuni “palle di mare” che spesso si trovano sulle nostre spiagge.


Va da sè che la Posidonia che troviamo sulle spiagge non dovrebbe essere trattata come un rifiuto e dovremmo avere davvero rispetto per l'equilibrio degli ecosistemi e imparare a conoscerli per comprenderli e tutelarli. 

La fioritura della Posidonia è regolata da fattori ambientali (luce e temperatura) e da fattori endogeni (età e dimensione della pianta) e avviene in settembre - ottobre nelle praterie più vicine alla superficie del mare, mentre è spostata di due mesi nelle praterie più profonde.
Il polline all'interno dell'antera è di forma sferica, ma diventa filamentoso appena viene rilasciato in acqua. L'impollinazione è idrofila e può portare alla formazione dei frutti, nel periodo primaverile, sebbene alcuni abortiscano prima della maturazione che avviene dopo sei mesi. Una volta maturi, i frutti si staccano e galleggiano in superficie. Il frutto, leggermente carnoso e chiamato volgarmente "oliva di mare" ed è commestibile, molto simile ad una comune oliva e ricco di una sostanza oleosa che ne permette il galleggiamento. Quando marcisce viene liberato un seme, rivestito da una membrana sottile ma privo di un vero e proprio tegumento, che cade sul fondo e se trova le adatte condizioni di profondità, stabilità e tipo di sedimento germina e dà origine ad una nuova pianta. Affinché la piantina possa attecchire è necessario che trovi un substrato umificato. L'umificazione consiste nella degradazione dei detriti vegetali, quindi la pianta può impiantarsi in "suoli" precedentemente colonizzati da altri vegetali, quali macroalghe o altre fanerogame. Con la riproduzione sessuata la pianta colonizza nuove aree, diffonde le praterie in altre zone e garantisce la variabilità genetica.


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